Meditazione

La meditazione è il sentiero della semplicità e dell’apertura, del mettere a punto, dell’affrontare la mente: usare la mente per domare la mente. (Sogyal Rinpoche)

La Meditazione è un prezioso strumento di crescita personale che dona chiarezza mentale e vitalità fisica, lasciando emergere le qualità positive della mente. Meditare significa infatti consentire alla mente di essere così com’è e prenderne semplicemente atto, accettando tutto ciò che accade con semplicità e amore.

La Meditazione è una pratica che richiede disciplina e continuità; coltivare il silenzio interiore e osservare con il giusto distacco pensieri, emozioni e sensazioni fisiche favorisce la consapevolezza. La consapevolezza è verità e illumina con la sua luce il nostro sentiero.

E’ un luogo comune pensare alla meditazione come un modo per fuggire dalle pressioni del mondo o della propria mente, una sorta di rifugio in cui crearsi un’oasi separata dalla realtà quotidiana.

Al contrario, meditare non vuol dire estraniarsi dal mondo. E’ una via per avere una visione chiara delle cose e assumersi la responsabilità di relazionarsi con il mondo dando risposte ed operando scelte, da un punto di vista di consapevolezza più matura. La meditazione è quindi un abile mezzo di autoconoscenza e trasformazione.

Accade spesso di confondere la meditazione con il rilassamento oppure con la percezione o il raggiungimento di uno stato particolare. Il punto è che non si tratta di dover provare qualche particolare sensazione, ma di percepire ciò che si prova nel momento stesso in cui lo si prova. Non significa semplicemente svuotare la mente allontanando i vari pensieri che l’affollano. Naturalmente, la meditazione praticata nel tempo intensifica la tranquillità, ma non è tutto qui. Meditare significa consentire alla mente di essere così com’è e prendere consapevolezza del perché è così. Quindi non vuol dire che dobbiamo andare lontano da qualche altra parte, ma accettare di essere dove siamo. E’ facile immaginare cosa possa generare in noi una simile accettazione in termini di amore verso se stessi: accarezzare i contenuti della nostra mente con gentilezza e accettazione è la chiave per disinnescare vecchi meccanismi che in questo modo non vengono più nutriti né dalla nostra avversione, perché non ci piacciono, né dal nostro attaccamento perché ce ne siamo innamorati.

La meditazione non è un esercizio, ma una pratica che richiede disciplina e continuità; coltivare il silenzio interiore e osservare con il giusto distacco i propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche favorisce la consapevolezza. Praticare la consapevolezza vuol dire impegnarsi in ogni momento a essere presenti a se stessi.

Sia la meditazione di origine orientale che quella occidentale hanno lo stesso scopo: calmare e rilassare il corpo ma soprattutto conoscere e educare la mente. E’ così possibile favorire l’allineamento dei livelli dell’essere: fisico, mentale e spirituale; entrare in contatto con il Sé Superiore e poter esprimere nel quotidiano le intuizioni del mondo spirituale.

L’elemento che è inevitabilmente presente in tutti i diversi modi di praticare è il fattore “attenzione”; ad esempio focalizzare l’attenzione su un oggetto interno – il proprio respiro, un particolare punto del proprio corpo, un pensiero, un’emozione, un mantra…- o su un oggetto esterno che coinvolga i nostri sensi, come un suono, un odore, la fiamma di una candela… ognuno potrà trovare preferibile una pratica piuttosto che un’altra.

Per indurre veramente una trasformazione nella nostra vita è necessario andare oltre i limiti del pensiero; la meditazione ci aiuta in questa direzione. I nostri schemi mentali cominciano a cambiare in modi che favoriscono integrazione, comprensione e compassione. Questo accade non tanto perché proviamo a sostituirli con un pensiero che riteniamo migliore, ma piuttosto perché iniziamo a comprendere la vera natura dei nostri pensieri e i nostri rapporti con essi.